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Maria Lassnig è considerata una delle artiste più grandi del nostro tempo. Nel corso della sua straordinaria carriera ha dato vita a un vasto corpus di opere pittoriche e grafiche, ma ha anche sperimentato varie incursioni nel cinema (di animazione) e nella scultura. Il continuo dialogo con la propria arte ha da sempre costituito il cardine del suo percorso artistico: la sua produzione può essere considerata uno strumento di crescita personale, ma anche una denuncia verso le convenzioni sociali. A volte si mostra all'osservatore come un essere umano sofferente, incompreso e solo. Benché abbia ottenuto il meritato successo solo in una fase relativamente avanzata della vita, oggi le sue opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei e, in generale, continuano ad avere un'eco in ampie fasce della società e sono fonte di ispirazione per artisti di ogni età. Maria Lassnig aveva un grande tema ricorrente: se stessa. La sua arte è auto-riferita, egocentrica, con opere costituite in stragrande maggioranza da autoritratti, spesso anche quando portano titoli diversi. Si tratta, tuttavia, di autoritratti in cui la fisionomia svolge un ruolo marginale. In queste opere il mondo esterno, visibile, funge perlopiù da mero involucro per il mondo delle sensazioni interiori, e lo stesso vale anche per le opere, decisamente realistiche, degli anni newyorkesi. Il rapporto tra esteriorità e interiorità permea in maniera quasi totale il vasto corpus artistico di Lassnig.